
Peugeot 106:
La piccola peste che conquistò un'epoca
Può un'auto di piccola cilindrata, analogica, grintosa e cattiva, essere la soluzione giusta per divertirsi, anche rispetto a veicoli dal costo, peso e prestazioni nettamente maggiori? Beh, per noi la risposta è un sonoro e convinto sì. Perché in un mondo di filtri elettronici e potenze esagerate, la leggerezza e la semplicità vincono sempre.
È su queste auto che si crea un profondo e autentico legame tra uomo e macchina, una connessione diretta tra il volante e l'asfalto che si traduce in una guida nuda e viscerale. Qui, ogni elemento è meccanicamente connesso al guidatore, il volante è direttamente collegato alla scatola guida, il piede comanda le emozioni tramite un semplice cavo dell'acceleratore e tutto ciò che non è essenziale viene messo da parte, su auto così, si guida e basta.
La protagonista che incarna alla perfezione questa filosofia è la Peugeot 106 1.4 Sport di Davide, un esemplare opportunamente preparato e modificato per regalare grandi emozioni di guida. Su questa macchina sono state fatte moltissime modifiche, e potrete saperne di più guardando il video che abbiamo realizzato per voi.

Breve storia della Peugeot 106
Nel 1991, il mercato delle utilitarie fu scosso dall'arrivo di una nuova, piccola francese destinata a lasciare il segno. La Peugeot 106 aggredì il mercato con una formula tanto semplice quanto efficace: un look curato, pensato per piacere a una vasta platea, e un'impostazione meccanica convenzionale, con motore trasversale e trazione anteriore, che la rendeva affidabile e facile da guidare.
Fu lei la prima della "generazione zero sei" di Peugeot, un'auto che seppe essere molto più della somma delle sue parti. Un progetto firmato Pininfarina su base collaudata: nata per essere un'alternativa più frizzante e moderna rispetto alle sue progenitrici, la 106 venne costruita sul pianale di derivazione della cugina Citroën AX, una base tecnica leggera e già ampiamente collaudata.

L'Anima sportiva:
Dalla XS alla leggendaria Rallye
In 15 anni di onorata carriera, la Peugeot 106 conoscerà due serie ben distinte, ma sin dall'esordio dimostrò di avere un'anima tutt'altro che tranquilla. Accanto alle versioni più mansuete, come la 1.0 da 50 cavalli, la gamma si arricchì subito di allestimenti sportivi e motori brillanti. La scintilla si accese con il vivace motore 1.4 monoalbero, montato prima sulla versione XS e poi sulla più raffinata XSI, ma la vera protagonista, quella destinata a entrare nel cuore di un'intera generazione di appassionati, fu la Peugeot 106 Rallye.
Le versioni sportive accompagneranno la 106 fino al suo pensionamento, evolvendosi con la seconda serie. Fu allora che la piccola belva francese raggiunse l'apice della sua potenza, con motori capaci di sprigionare fino a 120 cavalli. Questo traguardo fu raggiunto grazie al leggendario motore 1.6 16 valvole, che equipaggiò sia la versione GTi, più accessoriata e stradale, sia la successiva evoluzione della Rallye, confermandola come una delle piccole "hot hatch" più desiderate e competitive del suo tempo.


La 106 ha dimostrato che non serve essere grandi per avere un cuore da leone.
Articolo di Alberto Davoli e Riccardo Fois
Guarda il video completo sulla Peugeot 106 Sport su YouTube
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