
Il mercato delle Auto d'epoca è in crisi?
L'opinione di un esperto
Il mondo delle auto e moto d'epoca sta vivendo un momento di profondo cambiamento, Massimo Bruni, esperto e collezionista, analizza la situazione attuale, ponendo una domanda che risuona tra gli appassionati: il mercato è in crisi?
Una realtà lontana dalle narrazioni ufficiali
Nonostante riviste specializzate e trasmissioni televisive continuino a parlare di un mercato stabile od in leggera fluttuazione la realtà è ben diversa, le cifre delle compravendite e i prezzi effettivi dimostrano una debolezza evidente.
Molti veicoli, anche di marchi prestigiosi come Ferrari, Porsche e Mercedes, rimangono invenduti, fermi negli annunci per mesi se non anni alle volte.
Secondo Bruni, il mercato è quasi paralizzato, con un volume di vendite che, a essere ottimisti, non supera il 5-6%.
Questa situazione è confermata dall'esperienza personale di molti collezionisti, che per vendere i propri pezzi hanno dovuto accettare un prezzo notevolmente inferiore al valore stimato, arrivando a svenderli pur di trovare un acquirente.

I due fattori che hanno affossato il mercato
La stagnazione del settore è il risultato di due fattori principali, il primo è la crisi economica globale, che ha ridotto la disponibilità di capitali per acquisti considerati non essenziali.
Il secondo fattore, forse ancora più determinante, è la mancanza di interesse delle nuove generazioni, a differenza del passato, i giovani di oggi hanno stili di vita e priorità differenti.
Vivendo spesso in contesti urbani, preferiscono altri mezzi di trasporto o non trovano attrattiva nella complessità e nel costo di mantenere un veicolo d'epoca, di conseguenza, il bacino di potenziali acquirenti si sta riducendo drasticamente.

Il problema dei prezzi gonfiati
Bruni aggiunge un'ulteriore critica, la bolla dei prezzi, negli ultimi anni, si è assistito a un'escalation ingiustificata, con veicoli passati da 20.000 a 80.000 euro senza un'effettiva corrispondenza nel mercato.
Questo "rigonfiamento" ha allontanato i potenziali acquirenti, specialmente quelli che avrebbero potuto entrare nel settore con budget più accessibili (ad esempio, tra i 5.000 e i 15.000 euro).
Le persone sono sempre meno disposte a investire cifre così alte su un'auto da usare solo poche volte l'anno, sapendo di rischiare una svalutazione notevole.
Il risultato, purtroppo, è un mercato completamente rovinato, dove chi ha speso cifre importanti oggi fatica a recuperare persino un terzo del valore iniziale.
La situazione è sotto gli occhi di tutti e invita a una riflessione profonda, per sopravvivere e prosperare, il mercato delle auto d'epoca dovrà inevitabilmente adattarsi, proponendo veicoli a prezzi più realistici e trovando nuovi modi per attrarre le future generazioni di appassionati.

Articolo di Riccardo Fois
Ringraziamo Massimo Bruni per la sua disponibilità ed esperienza.
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